lunedì 15 giugno 2009

Intelligenza di scala

Un sistema composto da moltissimi agenti intelligenti e interagenti può essere, a sua volta, intelligente ?

E può l'intelligenza di un singolo agente comunicare con l'intelligenza collettiva del sistema di cui lui stesso fa parte ?

Cosa può avere in comune l'intelligenza del tutto con l'intelligenza di una parte che compone quel tutto ?

Se l'intelligenza complessiva del sistema conduce al perseguimento di obiettivi globali che confliggono con gli obiettivi in capo ai singoli agenti, possiamo ritenere provata la totale indipendenza tra i due livelli di intelligenza ?
Oppure l'intelligenza superiore persegue in qualche modo anche il bene dei singoli adottando strategie che i singoli non riescono neanche a concepire ?

Se gli atti di un singolo agente potessero essere determinati direttamente dalla azione della intelligenza collettiva, quale sarebbe il comportamento di questo agente e quali reazioni sarebbero provocate negli altri agenti in grado di osservare questi comportamenti ?

I singoli agenti possono arrivare a sentirsi parte della intelligenza collettiva pur continuando ad esibire un repertorio di comportamenti determinato dalla propria singola intelligenza ?

L'intelligenza collettiva è determinata, in qualche modo, dalla composizione delle intelligenze singole a cui si somma l'intelligenza espressa dalla rete-delle-relazioni tra i singoli ?

Sta forse tutta nella rete-delle-relazioni la differenza tra l'intelligenza globale e le intelligenze dei singoli ?

Le stesse intelligenze singole, arrangiate in una differente struttura di rete, produrrebbero diverse forme di intelligenza globale ?

E quale può essere un substrato ottimale, un supporto efficiente per lo sviluppo di questa rete ?

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