venerdì 26 giugno 2009

Biglie semplici per un biliardo ordinato.

Chi si pone l'obiettivo (ambizioso) di voler comprendere con la propria testa il funzionamento della società umana nel suo complesso, deve affrontare, di fatto, quello che i fisici definiscono un many-body-problem, cioè un problema di molti corpi in interazione.

L'analisi teorica dei sistemi fisici composti da un grandissimo numero di particelle, consente in molti casi di giungere ad una elegante e sintetica descrizione della dinamica generale del sistema e di poter esprimere questa dinamica con poche e semplici equazioni che governano le proprietà osservabili globali del sistema stesso (le cosiddette variabili termodinamiche).

Ciò che rende possibile l'analisi teorica dei many-body-problems per i sistemi fisici, è la possibilità di ipersemplificare il comportamento dei singoli componenti elementari e di costruire, a partire dal comportamento (semplice) dei singoli componenti, un modello statistico complessivo.

Ad esempio riusciamo a dedurre l'equazione del gas perfetto - un sistema fisico composto da miliardi e miliardi di molecole interagenti - proprio grazie alla possibilità di ipersemplificare la descrizione del comportamento delle singole molecole che possiamo tranquillamente immaginare come tante piccole biglie la cui unica attività consiste semplicemente nel collidere con le altre biglie e con le pareti del biliardo.

Ma cosa succederebbe se le biglie del biliardo termodinamico fossero oggetti un po' meno stupidi e fossero dotati, poniamo il caso, di una piccola mente in grado di selezionare un comportamento a partire da un repertorio (anche finito) di comportamenti possibili ?...

e se le biglie avessero una qualche forma di memoria per consentire la selezione del comportamento a partire dalla serie storica dei propri comportamenti e delle reazioni che questi comportamenti hanno provocato ?

e se potessero comunicare con qualche altra biglia riuscendo a coordinare i propri comportamenti e finalizzarli al raggiungimento di un obiettivo "comune"?...

Che speranze avremmo di poter descrivere la dinamica complessiva del sistema globale mediante poche e semplici equazioni ?

Se osservassimo una eccessiva complessità comportamentale della singola molecola saremmo portati a considerare impossibile (o altamente improbabile) l'osservazione di una qualsiasi forma di coerenza complessiva del sistema non potendo condurre una analisi statistica dei comportamenti.

Possiamo concludere quindi che tanto maggiore è la complessità comportamentale dei componenti elementari (gli individui), tanto minore è la possibilità di ottenere un modello semplificato e controllabile del sistema nel suo complesso (la società).

E, similmente, tanto minore è la complessità comportamentale degli individui, tanto maggiore è la possibilità di ottenere un modello semplice e controllabile della società e di poterne quindi prevedere e condizionare l'evoluzione.

Per i sistemi sociali - dunque - la tentazione autoritaria è sempre in agguato ed è giustificata dalla evidenza che un società composta da tanti individui semplici (o semplificati) è più stabile, più prevedibile e più controllabile di una società composta da tanti individui complessi in grado di esibire un ricco repertorio di comportamenti e di interazioni.

Possiamo concederci il lusso di avere biglie intelligenti, complesse e consapevoli, rinunciando a governare il biliardo ?

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