Tutto ciò che colpisce l'immaginazione delle folle si presenta sotto forma di un'immagine impressionante e precisa, libera da ogni interpretazione accessoria, o non avente per compagno che qualche fatto meraviglioso: una grande vittoria, un grande miracolo, un grave delitto, una grande speranza.
L'importante é di presentare le cose in blocco e senza mai indicarne la genesi.
Cento piccoli delitti o cento piccoli incidenti non colpiranno mai l'immaginazione delle folle; mentre un solo delitto notevole, una sola catastrofe, le colpiranno profondamente, e con dei risultati infinitamente meno micidiali dei cento piccoli accidenti riuniti.
La grande epidemia d'influenza che uccise a Parigi 5000 persone in poche settimane, colpì poco l'immaginazione popolare. Infatti quella vera ecatombe non si esprimeva con immagini visibili, ma soltanto con le indicazioni ebdomadarie delle statistiche. Un incidente in cui fossero perite, invece delle 5000 persone, soltanto 500, lo stesso giorno, su una pubblica piazza, per mezzo di un fatto visibile - la caduta della torre Eiffel, ad esempio - avrebbe prodotto sull'immaginazione un'impressione immensa.
Ora, le statistiche ufficiali indicano che in un solo anno sono andati perduti un migliaio di bastimenti. Di questi incidenti successivi, molto più importanti per perdite di uomini e di mercanzie, le folle non si preoccuparono neanche per un momento.
Dunque non sono i fatti in sé che colpiscono l'immaginazione popolare, bensì il modo come si presentano. Questi fatti devono condensarsi, se posso esprimermi così, in modo da produrre un'immagine impressionante che occupi e opprima lo spirito.
Conoscere l'arte di impressionare l'immaginazione delle folle, vuol dire conoscere l'arte di governarle.
Gustav Le BonPsicologia delle Folle(1895)