Io sono il padre.
Davanti a me, posata tra le lenzuola e il cuscino, la piccola faccia buona di mio figlio.
Gli sto leggendo una storia.
Mi coinvolgo, interpreto, faccio le voci dei personaggi, enfatizzo.
Ogni tanto distolgo lo sguardo dal libro e mi volto verso di lui.
Osservo i suoi occhi grandi, sgranati, in attesa.
La sua serena arrendevolezza mi commuove.
Penso alla bellezza di questo attimo, di questa sintonia silenziosa.
E torno ad immergermi nella storia, che ora anche io credo vera.
Perchè è vera nella sua mente.
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