sabato 28 marzo 2009

Pochi comprenderanno questo sistema

«Meno male che la popolazione non capisce il nostro sistema bancario e monetario, perché se lo capisse, credo che prima di domani scoppierebbe una rivoluzione».
Henry Ford, imprenditore

«Dire che uno Stato non può perseguire i suoi scopi per mancanza di denaro è come dire che un ingegnere non può costruire strade per mancanza di chilometri».
Ezra Pound, poeta

«Io credo che le istituzioni bancarie siano più pericolose per le nostre libertà di quanto non lo siano gli eserciti permanenti (…) Se il popolo americano permetterà mai alle banche private di controllare l’emissione del denaro, dapprima attraverso l’inflazione e poi con la deflazione, le banche e le compagnie che nasceranno intorno… [alle banche] …priveranno il popolo dei suoi beni finché i loro figli si ritroveranno senza neanche una casa sul continente che i loro padri hanno conquistato».
Thomas Jefferson, terzo presidente degli Stati Uniti d’America


«Fin dalla nascita le grandi banche agghindate di denominazioni nazionali non sono state che società di speculatori privati che si affiancavano ai governi e, grazie ai privilegi ottenuti, erano in grado di anticipare loro denaro. Quindi l’accumularsi del debito pubblico non ha misura più infallibile del progressivo salire delle azioni di queste banche, il cui pieno sviluppo risale alla fondazione della Banca d’Inghilterra (1694). La Banca d’Inghilterra cominciò col prestare il suo denaro al governo all’otto per cento; contemporaneamente era autorizzata dal parlamento a battere moneta con lo stesso capitale, tornando a prestarlo un’altra volta al pubblico in forma di banconote. Non ci volle molto tempo perché questa moneta di credito fabbricata dalla Banca d’Inghilterra stessa diventasse la moneta nella quale la Banca faceva prestiti allo Stato e pagava per conto dello Stato gli interessi del debito pubblico. Non bastava però che la Banca desse con una mano per aver restituito di più con l’altra, ma, proprio mentre riceveva, rimaneva creditrice perpetua della nazione fino all’ultimo centesimo che aveva dato».
Karl Marx nel “Capitale”

«Pochi comprenderanno questo sistema, coloro che lo comprenderanno saranno occupati nello sfruttarlo, il pubblico forse non capirà mai che il sistema è contrario ai suoi interessi».
Sherman Rothschild, banchiere

«Il debito pubblico è abbastanza grande da badare a se stesso».
Ronald Reagan

«Il banco trae beneficio dall’interesse su tutta la moneta che crea dal nulla».
William Paterson, fondatore Bank of England, 1694

«Autorizzato ad emettere moneta, e a controllare il sistema monetario di un paese, non mi preoccupo di certo di chi fa le leggi».
Mayer Amschel Rothschild

«La nostra politica è quella di fomentare le guerre, ma dirigendo Conferenze di Pace, in modo che nessuna delle parti in conflitto possa ottenere guadagni territoriali. Le guerre devono essere dirette in modo tale che le Nazioni, coinvolte in entrambi gli schieramenti, sprofondino sempre di più nel loro debito e, quindi, sempre di più sotto il nostro potere».
Amschel Mayer Rothschild

«L’attuale creazione di denaro dal nulla operata dal sistema bancario è identica alla creazione di moneta da parte di falsari. La sola differenza è che sono diversi coloro che ne traggono profitto ».
Maurice Allais, premio Nobel per l’economia

domenica 15 marzo 2009

Considerazioni (ingenue?) sulla società umana, il valore e il Potere

La società umana (contemporanea) può essere considerata come una sorta di sistema termodinamico composto da un insieme di N individui interagenti in grado di produrre valore attraverso il lavoro e l'organizzazione del lavoro.

Il valore generato dal sistema (valore aggiunto) viene, in parte, rimesso in circolazione e scambiato all'interno del sistema, in parte assorbito da entità esterne al sistema.

Il valore si misura attraverso il denaro.

Il denaro è anche l'indicatore del potere d'acquisto cioè della maggiore o minore possibilità, per un soggetto, di poter acquistare il valore prodotto da altri soggetti, senza compiere lavoro.

Il denaro viene immesso nel sistema per consentire la produzione, la circolazione e lo scambio del valore nella società.

Affinchè la società umana possa produrre valore è necessario che ci sia ordine e pace sociale.
L'ordine e la pace sociale sono la condizione necessaria per la creazione del valore.
L'alternativa alla pace sociale è il caos, il disordine, che porta alla distruzione del valore.

L'ordine viene conservato attraverso l'esercizio del Potere.

Al vertice del Potere c'è la Finanza in mano alle grandi Banche private.
Le Banche private controllano le Banche Centrali e, attraverso di esse, gli Stati nazionali.

Ad un livello inferiore si sviluppano le cinque articolazioni visibili del Potere:

1. il Potere Politico: le istituzioni (democratiche)

2. il Potere Industriale: le imprese

3. il Potere Mediatico: i mass-media

4. il Potere Religioso: le religioni

5. il Potere Criminale: le mafie

Il Potere Politico ottiene, dal Potere Finanziario attraverso le Banche Centrali, il denaro (creato dal nulla e senza alcuna garanzia) necessario per consentire gli scambi di valore all'interno della società.

Le Banche Centrali, controllando la quantità di denaro in circolazione, determinano - di fatto - la maggiore o minore circolazione del valore provocando l'espansione o la regressione dell'economia.

Come contropartita al denaro circolante, il Potere Politico trasferisce titoli di debito (pubblico) alle Banche Centrali cedendo ad esse, di fatto, la propria Sovranità Monetaria.

Il Potere Politico, per poter onorare il debito (pubblico) sempre crescente e per gestire le infrastrutture materiali e immateriali necessari al funzionamento della macchina sociale, esercita sui cittadini una costante pressione fiscale che assorbe dal sistema una parte considerevole del valore.

Il Potere Industriale distribuisce salari ai cittadini-consumatori in cambio del loro lavoro e accumula valore aggiunto che viene poi immesso sul mercato generando profitti.

Il Potere Mediatico è fortemente interconnesso con il Potere Industriale e con il Potere Politico.

Il ruolo dei media è duplice:

1. tenere artificialmente alti i consumi (e, quindi, la produzione industriale e, quindi, i profitti) attraverso la propaganda pubblicitaria e

2. indurre stati d'animo e comportamenti collettivi che siano funzionali al mantenimento dell'ordine e della pace sociale.

Il Potere Religioso è molto simile al Potere Mediatico (la religione è, a tutti gli effetti, un mezzo di comunicazione di massa).

La pratica religiosa induce stati d'animo e comportamenti collettivi mediante un coinvolgimento diretto degli individui all'interno di un complesso sistema di simboli, di riti e di convenzioni.

Molto spesso, poi, il Potere Religioso si configura come la copertura (la faccia pulita) di un Potere Finanziario occulto e spregiudicato direttamente connesso con il vertice della Piramide del Potere.

Il Potere Criminale, infine, la quinta forma visibile del potere, assorbe valore dalla società umana mediante l'uso scientifico della violenza e offrendo al tempo stesso un servizio di protezione contro questa stessa violenza in cambio di obbedienza e denaro.
Il denaro accumulato con la pratica criminale viene poi immesso nelle filiere del riciclaggio sfruttando connessioni occulte con gli altri vertici del potere.

Le cinque articolazioni del Potere sono, evidentemente, dirette emanazioni del Potere Finanziario che è gestito da una sempre più ristretta èlite di individui.


La èlite al potere, raccoglie e accumula il valore prodotto dalla società umana nel suo complesso esattamente come un diligente apicultore raccoglie e accumula il miele prodotto da milioni api perfettamente organizzate e inconsapevoli.

Cosa succederebbe se le api, tutte le api, iniziassero a comprendere ?

mercoledì 4 marzo 2009

Parole come pietre...

Però sicuramente la verità verrà a galla!

E non ci vogliono né archivi né dati perché sono tre o quattro cose molto semplici.

Le intercettazioni di Saladino utili saranno una decina, quando fu intercettato prima che de Magistris iniziasse le indagini, ma sono chiarissime!

E l'attacco che viene fatto nei miei confronti parte esattamente dagli stessi soggetti che io avevo identificato la sera del diciannove luglio del 1992 dopo la strage di via D'Amelio, mentre vedevo ancora il cadavere di Paolo Borsellino che bruciava e la povera Emanuela Loi che cadeva a pezzi dalle mura di via D'Amelio numero diciannove dov'è scoppiata la bomba, le stesse persone, gli stessi soggetti, la stessa vicenda che io trovai allora la trovo adesso!

Ancora nessuno ha detto che io sono folle.

Anzi, sarò pericoloso, terribile ma che sono folle non l'ha detto nessuno.

Bene allora quello che io dico non è la parola di un folle perché io dimostrerò tutte queste cose.

E questa è l'occasione perché ci sia una resa dei conti in Italia.
A cominciare dalle stragi di via D'Amelio e dalla strage di Capaci.

Perché queste collusioni fra apparati dello Stato, servizi segreti, gente del malaffare e gente della politica, è bene che gli italiani comincino a sapere cosa è stata.

(dal blog di Gioacchino Genchi)

http://snurl.com/d3lmk