Riflettendo sul Dilemma del Prigioniero mi sono reso conto di come, da uno stato di pace e di benessere, due individui (o due stati o due blocchi) possono rapidamente precipitare in una situazione di conflitto reciproco deleteria per entrambi.
Metto giù qualche numero per spiegarmi meglio.
Supponiamo che ciascun giocatore abbia a disposizione due strategie alternative: PACE, GUERRA.
E supponiamo che alla scelta delle strategie siano associati questi punteggi per il primo e per il secondo giocatore, rispettivamente
(PACE, PACE) --> (+2 , +2)
(PACE, GUERRA) --> (-2 , +4)
(GUERRA, PACE) --> (+4 , -2)
(GUERRA, GUERRA) --> (-1 , -1)
Un punteggio positivo corrisponde ad un guadagno e un punteggio negativo corrisponde, evidentemente, ad una perdita.
Lo schema numerico rappresenta bene la situazione.
Lo stato (PACE,PACE) è vantaggioso per entrambi e appare come la scelta più ovvia e di maggiore buon senso perché entrambi i giocatori hanno un guadagno (+2).
I numeri ci dicono però che la configurazione non è stabile perché entrambi i giocatori sono tentati di cambiare strategia per raddoppiare il guadagno passando da +2 a +4 a scapito dell'ignaro avversario.
Una volta subìto l'attacco, però, all'altro giocatore non restano molte scelte.
Per migliorare la sua situazione, anche se di poco, e - soprattutto - per non continuare ad avvantaggiare il "nemico" deve passare da PACE a GUERRA aumentando il proprio punteggio da -2 a -1 e costringendo l'altro giocatore ad assestarsi sullo stesso risultato (negativo).
Appare evidente anche da questo semplicissimo (e famosissimo) esempio come la situazione di pace reciproca possa essere mantenuta solo applicando una volontà positiva bilaterale.
La pace persiste fino a che uno dei due giocatori, con una azione unilaterale, non decide di rovesciare la situazione in cambio di un notevole ed effimero vantaggio.
La fine della guerra reciproca, invece, non può essere ottenuta con una azione unilaterale.
Lo stato di guerra reciproca, infatti, è un Equilibrio di Nash : uno stato in cui nessun giocatore ha il vantaggio di cambiare strategia se anche gli altri non cambiano la propria.
Solo con una azione di disarmo bilaterale entrambi i giocatori ottengono un vantaggio e possono ripristinare la condizione iniziale di equilibrio (instabile, bilaterale) basata sulla pace.
Metto giù qualche numero per spiegarmi meglio.
Supponiamo che ciascun giocatore abbia a disposizione due strategie alternative: PACE, GUERRA.
E supponiamo che alla scelta delle strategie siano associati questi punteggi per il primo e per il secondo giocatore, rispettivamente
(PACE, PACE) --> (+2 , +2)
(PACE, GUERRA) --> (-2 , +4)
(GUERRA, PACE) --> (+4 , -2)
(GUERRA, GUERRA) --> (-1 , -1)
Un punteggio positivo corrisponde ad un guadagno e un punteggio negativo corrisponde, evidentemente, ad una perdita.
Lo schema numerico rappresenta bene la situazione.
Lo stato (PACE,PACE) è vantaggioso per entrambi e appare come la scelta più ovvia e di maggiore buon senso perché entrambi i giocatori hanno un guadagno (+2).
I numeri ci dicono però che la configurazione non è stabile perché entrambi i giocatori sono tentati di cambiare strategia per raddoppiare il guadagno passando da +2 a +4 a scapito dell'ignaro avversario.
Una volta subìto l'attacco, però, all'altro giocatore non restano molte scelte.
Per migliorare la sua situazione, anche se di poco, e - soprattutto - per non continuare ad avvantaggiare il "nemico" deve passare da PACE a GUERRA aumentando il proprio punteggio da -2 a -1 e costringendo l'altro giocatore ad assestarsi sullo stesso risultato (negativo).
Appare evidente anche da questo semplicissimo (e famosissimo) esempio come la situazione di pace reciproca possa essere mantenuta solo applicando una volontà positiva bilaterale.
La pace persiste fino a che uno dei due giocatori, con una azione unilaterale, non decide di rovesciare la situazione in cambio di un notevole ed effimero vantaggio.
La fine della guerra reciproca, invece, non può essere ottenuta con una azione unilaterale.
Lo stato di guerra reciproca, infatti, è un Equilibrio di Nash : uno stato in cui nessun giocatore ha il vantaggio di cambiare strategia se anche gli altri non cambiano la propria.
Solo con una azione di disarmo bilaterale entrambi i giocatori ottengono un vantaggio e possono ripristinare la condizione iniziale di equilibrio (instabile, bilaterale) basata sulla pace.
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