Lo scopo della rete è quello di farsi da parte
dopo aver connesso.
Diventare sempre più sottile
impalpabile
invisibile.
Alla fine di questo processo
di dissolvenza della rete
rimarremo solo noi
e le nostre invisibili connessioni
e finalmente
potremo costruire correlazioni persistenti a lungo range
che renderanno più stabile e coerente l'umanità
se la vediamo come un sistema di molti "corpi" in interazione.
Ho sempre pensato che le guerre e le divisioni nell'umanità
fossero, in ultima analisi, un sottoprodotto dei limitati canali di comunicazione
di cui l'umanità ha potuto disporre
nei secoli.
Sono sempre state favorite, di fatto, le correlazioni a corto range
tra i vicini, i simili,
nel villaggio, nella città, nella nazione
a scapito delle correlazioni a lungo range
tra individui molto distanti
rispetto alle metriche geografiche, sociali, culturali.
Ora invece
(e solo ora
con il web delle Persone e il web delle Cose)
accendiamo il notebook
e possiamo rapidamente lanciare connettori verso tutte le persone del globo
e rendere persistenti questi connettori
per generare nuovi flussi di informazioni ed emozioni.
Questo può spostare l'equilibrio della società
può spostare il PUNTO di equilibrio - intendo -
verso una nuova regione stabile
senza le periodiche oscillazioni tra caos e ordine
tra costruzione e devastazione.
Ma serve ancora una generazione...
forse una sola.
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