Proiettare il proprio avatar nel Metaverso è un po' come entrare dentro un Modello.
Un Modello della Realtà Sociale, ovviamente.
Un Modello che consente di mettere a punto una nuova Architettura Sociale.
L'architettura di una società dove ciascun individuo è perfettamente identificabile, tracciabile, osservabile. Dove ciascuno è un ID, un numero univoco, un fascicolo, una chiave univoca di ricerca in una tabella anagrafica sempre accessibile.
L'architettura di una società in cui gli scambi economici sono mediati da una sola e globale moneta elettronica.
L'architettura di una società senza nazioni ove vige la più totale libertà di movimento garantita dalla più totale mancanza di riservatezza dei propri movimenti.
L'architettura di una società in cui ogni individuo esiste in uno stato di perenne ed estatica connessione con qualsiasi altro individuo del sistema attraverso un potentissimo medium di comunicazione istantanea.
E qualsiasi messaggio, proprio perchè si serve del "mezzo" per essere trasmesso, accetta di essere registrato, archiviato, reso persistente.
In una parola, cessa di essere "privato".
Fuori dal Modello, un occhio "sovrano" sperimenta l'alterazione dei parametri sociali ed osserva gli effetti globali di queste variazioni esattamente come avviene quando si osserva l'evoluzione dei parametri termodinamici di un gas perfetto costituito da miliardi di particelle in moto caotico dentro una boccia di vetro.
Le evoluzioni del Modello consentono di tarare l'architettura e di arrivare, nel tempo, alla configurazione ideale.
Quando il Modello sarà messo a punto, anche grazie al nostro ignaro contributo, la configurazione ottenuta sarà finalmente replicata nella Realtà, nella architettura di RL.
Ma a quel punto saremo già perfettamente abituati, allenati, felicemente assuefatti, serenamente schiavi.
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domenica 9 novembre 2008
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