sabato 27 marzo 2010

Passaggio segreto

Ogni giorno (ogni giorno!) ho la sensazione che le cose per come le vedo, per come ci sbatto contro, siano totalmente prive di senso.

Esistono, sono, stanno, in un certo modo, in un certo nesso con le altre cose, ma senza un apparente motivo, senza una causa o un fine dichiarato.

Si sono messe così, e così me le ritrovo davanti agli occhi, per puro caso.

Eppure, tra tutte le cose messe a caso, deve pur esserci un passaggio segreto, un tunnel, un pertugio, una via di fuga verso il mondo del significato, verso l'universo sensato, ordinato, comprensibile !

Un passaggio segreto dal caos all'ordine, dal farfugliamento confuso del possibile alla eloquenza limpida del necessario.

lunedì 22 marzo 2010

Fuori e dentro il Metaverso

Il Metaverso ha questo vantaggio: possiamo viverci dentro e, allo stesso tempo, starcene fuori come osservatori terzi della nostra stessa esistenza.

Lo sperimentiamo da fuori e da dentro, contemporaneamente, tenendo assieme questi due punti di vista inconciliabili e paradossali.

Esattamente quello che non possiamo fare con la nostra vita reale: viverla da protagonisti e, allo stesso tempo, osservarla da fuori come in un film, come spettatori terzi, fuori dalla scena.

Nel Metaverso siamo attori e spettatori della stessa commedia.

Lo spettatore condiziona l'attore e definisce il copione, battuta dopo battuta.
E' uno spettatore/autore, che controlla il contesto e il contenuto e lo rinnova continuamente.

Il burattinaio si fa burattino per poter spezzare i fili del controllo.

sabato 13 marzo 2010

Fuori dal contesto

E allora cerchiamo di comprenderlo questo contesto, questo muro di vetro che ci avvolge e definisce i confini del nostro essere.

Smettiamo di nuotare da un lato all'altro dell'acquario - come facciamo ogni giorno - e con un guizzo impulsivo e inaspettato saltiamo verso l'alto e voliamo fuori dall'acqua.

Proprio così, ecco fatto !

Ora vediamo tutto dall'alto: il dentro e il fuori, il contenuto e il contenitore.

Ma un pesce non sa volare e non sopravvive a lungo fuori dall'acqua.
Quindi non possiamo far altro che lasciarci cadere di nuovo dentro l'acquario.

Analogamente, che cosa può fare un alfiere fuori dalla scacchiera ?

Come si muove l'alfiere se togliamo da sotto i suoi piedi la rassicurante sequenza dei quadrati bianchi e neri in grado di definire ogni possibile traiettoria ?

sabato 6 marzo 2010

Libertà del possibile

La nostra idea di libertà è inevitabilmente limitata allo spettro del possibile e cioè a tutto ciò che possiamo far accadere all'interno di un determinato contesto.

Il contesto è un inviluppo di vincoli che delimitano lo spazio logico delle nostre azioni.

L'impossibilità di percepire, da dentro, l'esistenza del contesto ci fornisce l'illusione dell'assenza di vincoli e quindi di una libertà senza limiti.

Percepire l'esistenza del contesto e del limite implica la possibilità di poter uscire dal contesto e di poter effettuare confronti tra contesti differenti.

Come se il nostro buon Avatar, insoddisfatto del suo peregrinare nel metamondo, si decidesse un giorno di sbucare fuori dallo schermo e di proiettarsi nel cosiddetto mondo reale.

Solo in quel momento comprederebbe che la sua infinita libertà - nel metaverso - è stata sempre racchiusa dai quattro lati di un piccolo monitor bidimensionale.

Siamo assolutamente liberi di fare tutto ciò che possiamo...

...e non c'è nessuna contraddizione tra libertà e schiavitù:

individui perfettamente liberi possono, allo stesso tempo, essere soggiogati dal più terribile dei dittatori.